A proposito dei miei scritti

Dalla mia duplice, antica passione per la musica e le neuroscienze è scaturito Musica e Cervello. Mito e Scienza (Zecchini ed.2017), un saggio in cui il rapporto fra la Musica e il cervello è stato esplorato in tutte le sue sfaccettature. 

Ho poi deciso di rivolgere lo sguardo al mio passato registrando tutto ciò che la musica è stata nella mia vita. Raccontare me stesso in termini musicali, realizzando di fatto un’autobiografia in musica. Frammenti melodici, reminiscenze musicali, sono diventate quindi il canovaccio nel quale si è inserito l’evento narrato, quasi identificandosi con esso. E’ nato così il secondo volume:Melodie ossessive (Zecchini ed. 2018).

L’attuale Musica e Cervello 2. Emozioni, genetica e terapia (Zecchini ed. 2019), che offre un ampio sguardo su la genetica, la plasticità cerebrale e il mondo delle emozioni, scaturisce dalla mai sopita intima necessità di continuare ad immergermi nel mondo meraviglioso che la musica dischiude e del quale mi sento parte attiva. 

E di ribadire la necessità di guardare alla musica come una risorsa straordinaria nel trattamento di numerose affezioni in cui la parola si rivela inutile o insufficiente allo scopo. 

L’armonia delle complesse connessioni neuronali replica la struttura di una grande orchestra sinfonica in cui ogni strumentista ha il suo preciso ruolo e ogni suo intervento è sempre in perfetta sintonia con quello degli altri strumentisti, seguendo un ordine prestabilito, emulo di un ritmo primordiale, perduto ai sensi, ma immanente nel complesso genico che sottende tutte le espressioni dell’umana esistenza. 

Una lesione cerebrale di qualsiasi natura si traduce sempre in una alterazione dei sistemi ritmici che tengono sincronizzato il cervello, dove i neuroni possono attivarsi al momento sbagliato o instaurare connessioni errate o non attivarsi affatto. 

La musica, diffondendo fin negli angoli più remoti del cervello e del corpo, come nessun altro stimolo afferente riesce a fare, può far riemergere quanto appartiene al mondo dell’inconscio ed essere di valido aiuto per riportare in tono la musica neurologica. La musica rappresenta da sempre un canale privilegiato di comunicazione e, infatti, è parte fondamentale dei riti che scandiscono la vita di quasi tutte le collettività umane, grazie alla sua capacità di aggregare emotivamente gli individui, favorendo la condivisione delle esperienze. 

L’universalità della musica risiede nel fatto che il suo messaggio alberga tutta la gamma dei sentimenti e dell’esperienza umana. 

Credo che vada abbandonato qualsiasi tentativo di razionalizzazione del fenomeno musicale. Accettando invece una sua interpretazione simbolica più consona a quanto siamo in grado di percepire, e più appropriata a ciò che possiamo considerare la più straordinaria e potente creazione umana; ponte ideale – ma avvertito come reale – fra l’infinito sopra di noi e il quotidiano nostro sentire. Quell’infinito vagheggiato nel sogno e che solo la musica è in grado di tradurre in sentimento, passione, timore, sorriso, lacrime, strazio. Quell’infinito punto di incontro ineludibile fra soffio vitale e suggestione della fine. 

Le attività di ascolto e produzione musicale sono potenti strumenti in grado di coinvolgere reti multisensoriali e motorie, e di indurre cambiamenti all’interno di queste reti favorendo collegamenti tra regioni cerebrali distanti ma funzionalmente correlate. Questi effetti multimodali della musica, insieme con la sua capacità di attingere al sistema di emozioni e ricompense, possono essere utilizzati per facilitare e migliorare gli approcci terapeutici orientati alla riabilitazione e al ripristino di disfunzioni neurologiche e compromissioni di un disturbo cerebrale acquisito o congenito. 

L’attività musicale si è anche dimostrata in grado di ridurre il livello di stress abbassando la concentrazione dei markers infiammatori e migliorando l’attivazione delle cellule “natural killer” del sistema immunitario. La stimolazione musicale incrementa inoltre il rilascio di endorfine, gli oppiacei naturali del cervello che hanno la capacità di diminuire il dolore e indurre un naturale buonumore.

Gli studi clinici in corso sugli effetti della musica dimostrano con sempre maggiore affidabilità come essa migliori la precisione dei movimenti fini, la deambulazione, il controllo della postura, ma anche lo stato di benessere affettivo e comportamentale nei malati affetti da alterazioni della sfera motoria e da malattie neurodegenerative. 

A nostro parere, la vera rivoluzione che ha consentito l’affermazione delle neuroscienze è in gran parte legata all’avvento di raffinate tecniche di brain imaging (PET e fMRI in primis) che consentono di visualizzare in vivo l’attività cerebrale durante l’esecuzione di compiti cognitivi, sensoriali e motori. Oggi schiere di ricercatori in varie parti del mondo lavorano incessantemente al progresso delle neuroscienze.

Tuttavia ancora oggi la musicoterapia stenta ad affermarsi come accettata terapia di supporto, mentre già Novalis asseriva: “Ogni malattia ha una soluzione musicale. Maggiore è il talento musicale del medico, tanto più breve e completa è la soluzione”.

Chi è il Prof. Antonio Montinaro.

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1970 presso l’Università degli Studi di Padova con 110 e lode. Specializzazione in Neurochirurgia presso la stessa Università nel 1974. Direttore dell’Unità Operativa di Neurochirurgia dell’Ospedale “V. Fazzi” di Lecce dal 2000 al 2011.

Organizzatore e Presidente del Congresso Nazionale dell’AINO (Associazione Italiana di Neuro-Oncologia) (Lecce, ottobre 2007) e del Congresso Nazionale della Società Italiana di Neurochirurgia (Lecce, ottobre 2009). Organizzatore del Corso Nazionale di Neuroendoscopia (Lecce, Giugno 2010) e del 3° International Meeting on Lumbar Canal Stenosis (Lecce, Marzo 2011). Grande appassionato di musica colta sin dalla giovane età.

Ha curato per alcuni anni la critica musicale di alcune testate locali (La Gazzetta del Mezzogiorno, Quotidiano di Lecce). Componente designato dalla Provincia di Lecce per il CDA del Conservatorio di Musica “T. Schipa” di Lecce e Vicepresidente dello stesso per 6 anni.

Ha concluso con una conferenza su “Mozart ed il Cervello Musicale” la Settimana Mozartiana organizzata a Milano dalla Jeunesse Musicale nel febbraio 2010. Vicepresidente dell’Associazione “Amici della Lirica T. Schipa” di Lecce.

Fondatore e Presidente dell’Associazione Mozart Italia, Sede di Lecce. Autore di 64 pubblicazioni scientifiche. La passione per la Musica e le Neuroscienze ha generato le seguenti pubblicazioni:

1) Musica, Cervello, Neurochirurgia. Rivista Medica, vol. 13, supplem. 2007.

2) The Musical Brain: Mith and Science, World Neurosurgery, 2010, 73, 5:442-453.

3) Neuroscienze fra Musica e Diritto.Collana della Facoltà di Giurisprudenza. Università del Salento. Nuova serie: 28, 2012, p. 233-243.

4) Musica e Cervello fra Mito e Scienza. A Tutto Arco. 9, V, 17-25, 2013.

5) Musica e Cervello. Mito e Scienza, Zecchini Editore, 2017.

6) Melodie ossessive. Autobiografia in musica, Zecchini Editore, 2018.


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