Il mio amico è un ex audiofilo. Sedicente …s’intende e senza poter esibire certificato di guarigione. Ma l’audiofilo è come l’onorevole, basta una sola seduta in Parlamento e il titolo è suo “vita natural durante”.

Avvocato di professione e provocatore di mischie audiofile, tira cazzotti e scappa via lasciando il pianeta ad azzuffarsi sulla “setosità della gamma alta” e “la timbrica del flicorno suonato legato”.

Strano tipo l’avvo-provocatore. Del resto, non sarebbe il mio miglior amico se non fosse così pericolosamente sovversivo. Persino Mullard, il mio cane svalvolato lo tiene in gran considerazione dopo l’iniziale diffidenza.

I primi tempi in cui veniva in casa mia, il buon cagnaccio gli girava alla larga circumnavigando il tavolo da pranzo ovale e fermandosi sempre a ore 12 quando lui era a ore 6 e ore 9 quand’egli si sedeva a cena a ore 3. Oggi, anche Mullard si è arreso all’amabile Dott. Sottile, accettando le carezze dell’infingardo. 

Ha avuto di tutto nella sua passata vita audiofila, valvolari e mosfet, classe A, AB, C, D, E, F… (si portava avanti col lavoro il sedicente ex); diffusori dinamici, elettrostatici, isodinamici; reflex e sospensioni pneumatiche; triodi, pentodi e lampadine a filamento e incandescenza.

Vendette tutto “per noia” e si votò all’ex audiofilia quand’ebbe l’illuminazione divina e comprese che era meglio lasciar spendere quattrini a noi amici e scroccare ascolti “aggratis” nelle altrui dimore.

E tuttavia, nonostante l’autoproclamazione al nuovo status, continua a scovare chicche di rara bellezza sonica come l’ultima coppia di Claravox Euritmica, stanata non si sa dove e coccolata per un paio d’anni, prima di decidere di rimetterla in vendita per chissà quale nuovo progetto audiofilo minimal chic.

Era da tempo che mi ripromettevo di parlarne nell’arca di Audio Sinapsi e son riuscito a farlo appena in tempo, prima che prendessero il volo anche queste. Pizza, birra e valvole ben calde. Si parte.

La trasparenza, sempre citata in ogni discorso audiofilo, con le Euritmica sale in cattedra autorevolmente e immediatamente, grazie a un accordo reflex frontale atipico, semi aperto, che mai mette in luce la provenienza paterna del classico reflex.

Emissione lineare dunque e mai invasiva delle armoniche superiori, vera causa a mio parere della maggior parte delle colorazioni in gamma media di quasi tutti i diffusori da stand.

E’ così, dunque, che un bookshelf (secondo la vetusta classificazione dei diffusori di piccolo litraggio) riesce a contenere un sontuoso woofer da 10 pollici ricavandone un basso presente e solido, mai invadente né mai minuto e sempre, dico sempre, articolato alla perfezione.

Voci femminili timbricamente perfette si presentano vagamente meno definite nei bordi, tendendo a riempire lo spazio centrale come in una luce diffusa (antitesi dell’occhio di bue), mentre quelle maschili sono più facilmente circoscrivibili nello spazio.

I suoni galleggiano in un’affascinante bolla acustica, rendendo l’esperienza d’ascolto estremamente emozionante e romantica ma mai stucchevole. 

Gli strumenti acustici, si palesano nella stanza vivi e suadenti sotto la spinta (la spinta?) di una coppia di 2A3 in push pull. 93db di efficienza e il gioco è fatto, senza chiamare in causa i sistemi alta efficienza e il loro carico di “invadenza” sonora a me proprio indigesta.

Le corde della chitarra di Fausto Mesolella riverberano materiche e lievemente smussate come si conviene al suono riprodotto da una chitarra acustica suonata in fingerpicking style.

Nella magistrale ripresa live di Night and the City,il contrabbasso di Charlie Haden scende come un forsennato senza mai perdere intellegibilità nella capacità vibrante né mai rivelarsi incline a gommosità edulcoranti.

Il fraseggio pianistico di Kenny Barron è essenziale, ricco e completo; la sua firma stilistica rilascia sempre armoniche libere in aria che solo i diffusori davvero magici riescono a tenere in vita senza cadere in confusione.

Le Claravox Euritmica sono fra i pochi diffusori che mi sia capitato di ascoltare in sensazionale stato di grazia su quest’album difficilissimo da gestire senza sbavature in ambiente domestico.

L’Iridium Jazz Club è una bolla sonora piena di avvincente setosità e l’incedere della musica, trasporta con immensa raffinatezza in una dimensione sonora immaginifica, densa di particolari contestualizzanti sebbene io sia seduto all’ascolto, in tutt’altro contesto di spazio e tempo.

Più in la negli ascolti, mi ritrovo, a notte inoltrata, con Mary Kodama che indugia con eleganza sulle note della Patetica di Beethoven. Le 2A3 sfoderano una timbrica ineccepibile e un contrasto dinamico impensabile da raggiungere con soli otto-watt-e-mezzo. Il reflex è assente. Non pervenuto. Mai udito.

Fluida è l’intera gamma riprodotta dalle Claravox e l’ambienza generata dal tweeter è davvero libera da condizionamenti e sovrapposizioni. E’ questa la vera cifra stilistica di Eddy Bianchi. Si sente, si vede, si tocca nelle sue scatole sonore.

Com’è noto, sono da sempre restìo a valutare un set up audiophile, con qualsiasi strumento elettrificato; nulla potrebbe mai restituirne una pallida copia rinveniente da un diffusore pro da palco (luogo unico della fedeltà per la musica pop-rock) e tuttavia, questa volta mi permetto una divagazione rock solo per dare contezza della scena immaginaria e plausibile di un album straordinariamente “ambientale”.

In Spirit of Eden, la voce del compianto Mark Hollys è spazialmente collocata in fondo alla stanza, dando lo sfondo alle sonorità semplici e raffinate dei Talk Talk.

L’ingresso del synth si propaga nello spazio racchiuso fra i diffusori superandone ampiamente i profili esterni e riempiendo in maniera omogenea la parete di fondo anzi, ancora una volta, a bolla sonora tridimensionale che queste fuoriclasse sanno generare nello spazio eccedente la collocazione fisica dell’impianto audio. Mai cenni di ipertrofismo; mai percezioni distoniche fra il realismo e la sua rappresentazione in scala d’autore.

Adorabili Euritmica e nient’altro che musica.

Set up della prova:

Spark A200p equipaggiato con:

– push pull 2A3B Shuguan

– raddrizzatrice Siemens Gz34 

– drivers ecc 82 – ecc 83 Tunsgram e RCA

sorgente: Music Server Mac Mini + Dac Teac Ud 501 (modding Ing. Ingoglia + alimentazione separata)

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