Ci siamo.
E’ giunto il momento di fare pulizia delle sciocchezze immense che girano intorno alla “NEBULA” della musica liquida.
Ho preso questa decisione per sgombrare definitivamente il campo dalla disinformazione praticata dai conservatori del cd player, anacronistici nell’approccio audiofilo e immensamente confusi sul significato del termine “rippaggio”, del termine (improprio ma di uso comune) “musica liquida” e in generale, confusi sulla composizione e la fruizione pratica della “musica liquida”.

Ho lanciato giorni fa, la proposta di assistere un gruppo di “neofiti” nella messa a punto di un Pc Transport “proletario”, ovvero realizzato con un classico Notebook che “avanza” in casa. La scelta del Notebook chiarisco subito che NON è la scelta definitiva ma quella dettata da:

1. facilità di reperimento (un notebook già presente in casa).
2. facilità di upgrade leggero (ssd interno e ram aggiuntiva)
3. low budget per portarlo a un ottimo livello di partenza.

Ma a tutto ciò, aggiungo: una macchina preparata come vi chiederò di prepararla, NON andrà sprecata neanche in futuro, quando decideremo di fare un altro passo in avanti e dotarci di un secondo Notebook o addirittura DUE passi avanti quando decideremo che la liquida non potrà più uscire dalla nostra vita e assembleremo insieme un superPC da tavolo estremamente performante e pressochè definitivo (per quanto in questo campo possa considerarsi definitivo quasi nulla). Quando dunque arriverà quel momento, il nostro bravo Pc proletario, si trasformerà con un solo clic in un Client in configurazione doppio pc (due notebook in cascata o un superPc da tavolo e un notebook in cascata). Perchè una configurazione simile in futuro?

beh….se siete neofiti come dite, è ancora presto per parlarne ma vi garantisco che nell’arco di un mese, se mi seguirete, potrete capire perfettamente il motivo di una ipotesi a doppio pc.

Vi sciolgo intanto i primi dubbi che già si affacciano alla vs mente:

1. il notebook non lo vedrete MAI aperto. Tutto quello che farete è accenderlo dal pulsante classico di accensione e richiuderlo. Daphile si pilota SOLO da Smartphone, tablet o altro pc in qualsiasi altra stanza. Bello no? 

2. non vi occorrerà una rete internet e neanche una apposita rete wifi. Daphile genera la sua rete wifi da solo! Appena installato, cercherete col vostro smartphone o tablet la rete “Daphile” che magicamente vi apparirà in casa e….voilà….vi collegherete ad essa con la più tradizionale password del mondo: secret1234! Facile no?

Cominciamo allora dal notebook.
Le sue caratteristiche minime saranno:

A) processore i3 / i 5 – (o i7 per chi già se lo trova in casa)
Se non lo avete già e volete acquistarlo, NON impegnate una spesa superiore ai 300 euro! non vale la pena investirne di più poichè, come già detto, quando vi verrà voglia di lanciarvi su una macchina definitiva, non sarà più un notebook ma un superPC da tavolo su cui investire dai 1000 ai 1500 euro. Dunque, NON investite per ora più delle 300 euro che vi suggerisco e ricordate che questi denari NON andranno sprecati perché questa macchina (che per molti probabilmente sarà più che definitiva), per altri diverrà in un clic un client formidabile per dialogare con un superPC da tavolo che farà il server.

B) acquistate un SSD da sostituire al vostro hd meccanico interno. L’SSD è FONDAMENTALE per trasformare il “notebook proletario” in un notebook figo e prestante.
Perchè un SSD? Perchè Daphile (che inizialmente si installa su una chiavetta provvisoria d’avvio e poi quasi tutti lo trasferiscono su una chiavetta definitiva poichè occupa pochissime risorse), se messo su un SSD interno, si esprime molto meglio (probabilmente perchè non abbiamo più in mezzo una trasmissione del segnale su usb della chiavetta).
In realtà, Daphile che è “sistema operativo in sè” su base linux, non può convivere col vostro sistema operativo windows e dunque, appena installato su SSD interno, “sguazzerà liberamente nell’hard disk. A questo punto, l’hd SSD interno, potrebbe serenamente essere di 5gb (se ne vendessero di così piccoli) ma decisamente meglio acquistarne uno da 250gb che un domani potrebbe tornarvi utile in un altro notebook per altri usi.
Costo di un 250GB? su Amazon, circa 90 euro!
Montaggio? Sono 4/6 viti solite per aprire un notebook. L’hard disk meccanico si sfila e si inserisce quello nuovo SSD.
Il vecchio lo conserverete così com’è col suo sistema operativo windows. In quasiasi momento, potrete rimetterlo dentro.
Non vi sentite capaci di aprire da soli e sostituire l’hd meccanico con quello SSD?
Poco male. Un qualsiasi negozio o di ricambi informatici ve lo sostituirà in mezz’ora anche sotto i vostri occhi.

C) acquistate la RAM che vi manca per arrivare a 8GB. Anche 4gb non sono affatto pochi ma 8GB sono senz’altro più utili in futuro per alcune cose che vi spiegherò più in la. Costo? Non credo più di 20/30 euro.

D) acquistate un Hard Disk USB esterno da 3,5 (quelli che si alimentano alla rete autonomamente). NON usate Hard Disk da 2,5 (quelli portatili che si alimentano dalla usb del pc). Non chiedetemi perchè. sappiate che è così e fatevi bastare questo …per ora. Potrebbe bastare un Hard Disk da 2Terabyte ma siccome lo spazio per la musica ben presto non vi basterà, vi consiglio un modello da 4TB. Costo? intorno ai 120/140 euro. Inutile suggerirvi marche. Sappiate che ne ho tantissimi in uso ma l’unico che mi è saltato irrimediabilmente è il più caro (350 euro) e osannato del pianeta ….Hitachi Touro. Dunque, non ci pensate molto su. Prendete un buon 4TB di prezzo medio e dormite tranquilli.

E) se invece siete determinati e convinti, vi consiglio un NAS (ottimo il Sinology Ds15j ma anche altri) al posto dell’hard Disk USB.
Vantaggi? collegamento ethernet in LAN al router (aggiuntivo ma che sarà un piccolo prossimo upgrade previsto per tutti, quando decideremo di bypassare la rete wifi generata da Daphile e ci affideremo a un router aggiuntivo con cui generarci una rete più figa  ) Costo? Dipende da quali hd meteremo dentro. Nei prossimi giorni vi pubblicherò qualche combinazione giusta per un signor NAS.

 
Bene. Dopo aver spiegato le ragioni della scelta di partire da un notebook “avanzato in casa” e upgradato con ssd interno e 8gb di Ram, il gruppone di “neofiti liquidi” sembra aver digerito la scelta dell’hardware di partenza e dunque possiamo passare all’installazione di Daphile. E’ necessario chiarire che seguendo questa semplice guida realizzata da Carmelo Caretto, si installerà su chiavetta una versione live pronta all’uso, utile per iniziare a provare Daphile. Subito dopo, il passo sarà l’installazione sull’Hard Disk SSD interno. 
 
 
Dopo aver installato Daphile, passiamo a descrivere le varie schermate.
 
In questa prima schermata a cui si accede da: setting —> audio devices, troverete come ovvio la scheda interna del pc disabilitata e come secondo device il vostro caro dac. Con queste impostazioni, ogni file pcm verra’ riprodotto alla sua frequenza d’origine; anche i dsd ma attraverso un passaggio (del tutto indolore) denominato DoP. Ma se in quest’ultima tendina vi appare in chiaro la voce “native”, significa che il vostro dac potra’ riprodurre i dsd in modalita’ nativa. Posso garantirvi che all’ascolto non vi è alcuna differenza fra le due modalita’ poiche’ il DoP non e’ altro che un sistema di impacchettamento e trasporto del file dsd. Iniziate dunque da questa impostazione e ascoltate attentamente i file 16/44,1 perchè su di loro, agiremo nella prossima schermata per aumentarne il senso di ambienza e scolpirne i contorni meglio. Fate molta attenzione a questo passaggio: i 384 khz sono la max frequenza possibile col mio Teac ud 501. Se il vostro DAC non supera i 192 khz, dovrete impostare come max frequenza 192 khz.
 
 
In questa seconda schermata, troverete una sola variante rispetto alla precedente ed è relativa alla max sync sample rate. Come dicevo nel commento della schermata precedente, consiglio questa configurazione per l’ascolto dei file 16/44,1 khz derivanti dal ripping dei vostri CD. Vi accorgerete facilmente di una maggiore presenza dell’ambiente sonoro in cui avviene la ripresa (ricordate di ascoltare solo brani ripresi in ambiente con microfoni panoramici perchè l’unico senso della parola “fedeltà” può essere riferito a questa specifica condizione e a nessun’altra; dunque “solo” musica classica in teatro e jazz acustico in jazz club). Voci e strumenti vi appariranno certamente più scolpiti e modellati (rocirdate che l’alta fedeltà è solo un verosimile inganno e NON la realtà). Tuttavia, molti preferiscono la maggior pienezza di voci e strumenti all’ambienza poichè in alcuni impianti le voci potrebbero apparire “leggerine” con l’upsampling alla Massima frequenza sincrona. Mi dispiace dire che quello è uno specifico deficit dell’impianto e che si tende a compensare con questa maggior presenza data della riproduzione PCM 16/44,1 “liscia” ma tuttavia, comprendo anche questa esigenza ed è per questo che vi invito solo a riflettere. In tutti i grandi impianti che ho ascoltato, i 16/44,1 rinascono a nuova dignità solo con l’upsampling alla massima sincrona mentre il perere rimane in bilico sugli impianti meno mastodontici; imparare ad ascoltare depurando il suono dal “grasso” della sfuocatura tipica del Cd Player è già un fatto NON scontato e facile da metabolizzare per cui non vi chiedo di violentarvi con la massima sincrona anche se non vi appaga. Ricordate in ogni modo che l’upsampling corretto va fatto sempre e solo alla massima sincrona e NON alla massima frequenza assoluta possibile col vostro DAC. Ricordate inoltre che consiglio l’upsampling SOLO per i fle 16/44,1 e NON per i 24/etc che invece DEVONO essere riprodotti alla loro frequenza nativa.
 
 
L’ultima schermata è quella che si ottiene dal tasto Advanced Player Settings. Lasciando perdere le impostazioni Audio Processing che sono relative al mio sistema a doppio Notebook, andiamo a dare uno sguardo al pcm resampling filter. Noterete una attenuazione di -3db circa che vi consiglio CALDAMENTE onde evitare clipping digitale assai dannoso con alcune incisioni pericolose. Più in basso, è degno di nota il Player buffering che di default è posizionato a pochi khz (circa 3,7 e 4,7 per le due voci stream e output buffer) e che vi consiglio di portare come in foto con lo scopo di diluire i tempi di accesso del pc all’hard disk della musica. Ancora sotto, il buffer time e il period count dei kernel/alsa buffering. Anche qui, è consigliabile ridurre il buffer time dai 100ms di default ai 20/30 ms. Tuttavia, il period count mai inferiore a 3. Ricordate che tutte le modifiche su Daphile devono essere confermate dal tasto Save e Restart posizionato in basso alla pagina altrimenti non rimangono memorizzate.