Harry Hall Pearson Jr North Wilkesboro, N.C. 05/01/1937 – Sea Cliff, N.Y. 04/11/ 2014), giornalista di professione e audiofilo per passione, ha fatto del suo amore per il suono riprodotto una vera missione. Fondatore nel 1974 della rivista culto americana ”The Absolute Sound”, ha raccontato la storia dell’ HiFi e della sua evoluzione di questi ultimi 40 anni.

Ci ha lasciati il 4 Novembre del 2014. La sua rivista The Absolute Sound era un riferimento assoluto per gli amanti della musica riprodotta di tutto il mondo. Pur mantenendo lo stato di pubblicazione underground, a metà anni ’90 contava un numero di abbonati intorno alle 30.000 persone. La maggior parte dei lettori che seguivano la rivista era quella con disponibilità economiche e che già a quei tempi ( anni ’70) era disposta a spendere cifre considerevoli per un sistema di riproduzione sonoro domestico. Fu Harry Pearson che già negli anni ’70 cominciò a coniare termini che ora sono nel linguaggio comune di tutti noi audiofili come trasparenza del suono, profondità, naturalezza, scena sonora a tre dimensioni, ambienza e a sostenere con recensioni accurate, che alcuni sistemi possedevano queste qualità e altri no. Se gli si chiedeva cosa era questo benedetto ” Absolute Sound” rispondeva : “Il suono di soli ed effettivi strumenti acustici in uno spazio reale”. Il suo Sacro Gral era riportare il suono naturale dal vivo in un ambiente domestico. Avversario convinto delle incisioni multitraccia , sosteneva che abbiamo solo 2 orecchie e non 25. Nei primi anni ’80, con l’avvento del CD si schierò fermamente contro la nuova tecnologia, lamentando la mancanza di dettaglio, naturalezza e accuratezza timbrica del nuovo medium. 10 anni più tardi ammise i miglioramenti nel campo della registrazione digitale e dichiarò che il CD poteva tranquillamente essere preso in considerazione accanto alla riproduzione in vinile. Famosissima tra i collezionisti di dischi in vinile è la sua HP LIST. Ancora oggi su ebay si trovano dischi che reclamano questa derivazione e ne giustificano il prezzo spesso esorbitante. La sua lista dei TOP SEVEN del 1991 contiene 6 dischi solo in vinile di musica classica (Mercury, Lyrita, Decca ) e uno solo di musica pop, Casino Royale con musiche di B. Bacharach e edito da Colgems ( COSO- 5005 ). Ricordo a fine anni ’80 una lunghissima discussione sulle pagine della rivista a proposito di una incisione su vinile riverita da Pearson il quale oltre che sul lato tecnico esprimeva giudizi spesso tranchant anche sul lato artistico. Si trattava di Shehrazade di R. Korsakof diretta da F. Reiner con la Chicago S.O.( RCA Living Stereo). Dall’altro lato dell’oceano Atlantico i lettori inglesi sostenevano che non c’era paragone con la versione del direttore Sir. T. Beecham con la Royal Philarmonic di Londra ( Emi ASD). La cosa andò avanti per mesi (altri tempi!) Una perdita per il mondo della HiFi e una guida per gli audiofili di tutto il mondo. RIP.