Il migliore acquisto della mia vita e devo dire che di acquisti eccezionali ne ho fatti, con riferimento al rapporto qualità prezzo, ne ho fatti tanti. Ho ascoltato tantissimi apparecchi, tantissimi ne ho posseduto e possiedo, ma il colpo di fortuna con il quale mi sono imbattuto nella decisione di acquistare questo monolite, brutto ed austero, lo benedico giorno dopo giorno. Ho sempre amato il marchio Krell, i miei primi apparecchi Hi End, che tuttora possiedo, sono stati un pre e finale Krell, entrambi top di gamma dei primi anni ’80. Il pre PAM 1, tre telai, ed il KSA 100, il capostipite della fortunata epopea del marchio statunitense, la pietra angolare del successo su tutto il globo terracqueo. Due apparecchi eccezionali che ancora oggi se la giocano alla pari con le più recenti amplificazioni. Non credo che mi staccherò mai da loro, ma da quando è arrivato il monolite, riposano, almeno il finale. E la compagnia è ormai vasta, perchè il KSA 100 si accompagna nel sonnecchiare con altri prestigiosi amplificatori finali: una coppia di mono valvolari Esoteric Audio Research EAR 509 ed un finalone stereo con le 6550 Audio Research VT 100 MKIII. Sonnecchiano tutti e aspettano il loro turno, per ora invano. Quando è arrivato l’FPB 300, non credevo ai miei occhi, aveva fatto un lungo viaggio dalla Germania, imballato su un pallet di legno e mi aspettavo sì che fosse pesante, ma non immaginavo quanto; in due persone siamo riusciti a stento a portarlo al primo piano, tre rampe di scale a piedi. Immediatamente dopo il suo ingresso nella mia saletta, collegato, inserito alla meno peggio nell’impianto, senza alcun accorgimento, “alla brutazza” direbbe Giorgione, ha immediatamente fatto capire di che pasta è fatto! Senza bisogno di farlo scaldare, a impianto freddo, con cavacci recuperati alla meno peggio, subito un corpo, un controllo, una raffinatezza, un’autorevolezza, una capacità di scavare nella trama sonora che mi ha lasciato subito senza fiato. Un finale definitivo, “IL” finale.

300 watt in classe A a canale, un damping factor superiore a 800, una raffinatezza da urlo con una alimentazione spaventosa per la portata ed i consumi, 3000 watt, 75watt di consumo in standby; la casa consiglia di lasciarlo sempre allacciato alla rete. La prima impressione ricevuta è stata man mano confermata e di seguito superata, dopo un periodo di rodaggio ed aggiustamenti della posizione, degli interfacciamenti, dei cavi di segnale e del cavo di alimentazione, quello definitivo realizzato da quel “geniaccio”di Pino Moschetta.

Nel frattempo il mio impianto è cresciuto anche in altri significativi dettagli, da ultimo ho aggiunto anche i cavi di segnale bilanciati fra dac e pre Art Yamamura Millenium 6000 ed il cavo USB in argento realizzato sempre dal caro Pino e il risultato è davvero di eccezionale levatura; una olografia straniante tanto si avverte la scansione dei piani sonori e l’espressione funambolica nelle tre dimensioni, con un nitore da chirurgo, grandissima ricchezza armonica, attacchi e rilasci fulminanti, dinamica infinita, sembra che la parete suoni, che i suoni sgorghino dal buio assoluto con un corpo, quasi solido nelle tre dimensioni. La facilità, la fluidità di emissione e musicalità a fare da contorno, come se la riproduzione della musica sia la cosa più semplice e naturale del mondo. Non credevo che avrei mai potuto mettere da parte il KSA 100, ma il 300, l’FPB 300 è davvero di gran lunga migliore sotto ogni punto di vista.