Per molti anni considerato uno dei migliori diffusori al mondo, poi caduto nell’oblio e dimenticato dagli audiofili moderni frastornati da nuovi paradigmi di trasparenza (quasi sempre confusa con la luminosità che è tutt’altra cosa). Come altri prodotti Canadesi, rivela un grado di originalità nell’approccio e un grandissimo rapporto qualità/prezzo che sorprende. Come altri prodotti canadesi (Totem Acoustic, Sonic Frontiers), anche Mirage è stata vittima della sua politica di contenimento del prezzo per prodotti che svettano per dimensioni fisiche e qualità assoluta su molti altri. Ma chi mastica di marketing, sa bene che nel mercato del lusso, il prezzo basso nella media è un campanello d’allarme che allontana gli acquirenti piuttosto che avvicinarli. In visita da Centro Cultura Musicale di Augusto Rinaldi a Foggia, mi sono imbattuto per la seconda volta in questi maestosi diffusori e per la seconda volta, sono rimasto rapito. Pilotate da un poker di elettroniche ASR Emitter (integrato + doppia alimentazione per i due canali + alimentazione a batterie), ha sfoderato un palcoscenico dimensioni reali 1 a 1 ! Profondità della scena illimitata e altezza irraggiungibile per qualsiasi altro diffusore io abbia mai sentito suonare. Non sarebbero trasparenti? Macchè! Non sono luminose, questo si (evviva!) ma certamente trasparenti e con una grande struttura materica. Non sono seta ma cashmere, calde e vellutate. La loro riproduzione dipolare sovverte ogni cliché sulla ricercata sorgente puntiforme in favore di una parete musicale densa, larga ben oltre i diffusori e alta. Un grande poster 5×3 metri ricco di musicalità che punta dritto al cuore e se ne fotte della ragione. Un diffusore che mette chiunque in pace col mondo della musica, togliendosi autonomamente da qualsiasi classificazione competitiva; indifferente alla moda e alla filosofia d’ascolto; puoi non sceglierlo (e infatti io non l’ho scelto) ma ti turba fortemente e ti seduce come pochissimi altri. Costa poco acquistarlo sul mercato dell’usato (duemila euro circa) ma costa tantissimo pilotarlo. Vuole almeno 400 ottimi watt che ingoia facilmente senza restituire pressioni sonore impensabili ma vagonate di musicalità che sommergono l’ascoltatore, catapultandolo come Bacco nelle Gnostre (cit.)….ubriaco di dolcissima musica.