CHE CI AZZECCA IL GESTO ATLETICO DELLA BELLA E BRAVA CAMPIONESSA DI TUFFI DAL TRAMPOLINO PORTABANDIERA DELLO SPORT ITALIANO CON LA SCELTA DELLA GIUSTA TESTINA ABBINATA AL GIUSTO BRACCIO.

Tempo fa, in seguito alla tripletta di medaglie d’oro conquistate da Tania Cagnotto ai campionati europei di tuffi dal trampolino, per curiosità mi sono letto on line diversi articoli riguardanti la tecnica e i materiali usati in questa disciplina.

Su un sito americano, scorrendo le varie specialità, i coefficienti di difficoltà , il funzionamento del trampolino e i materiali usati per costruirlo mi sono imbattuto in termini come cantilever, compliance, damper, fulcrum e ‘’ alluminium bar’’ e per un attimo ho temuto di aver sbagliato sito .

Ho pensato di essere entrato accidentalmente in un forum per amanti di giradischi e musica in vinile. A dire il vero molti anni fa, curiosando in rete, mi capito’ sotto gli occhi un articolo di una rivista audio inglese dove, per spiegare il concetto di frequenza di risonanza del sistema braccio-testina, accennava al gesto atletico di un tuffo dal trampolino, ai parametri che lo caratterizzano e alle regolazioni della elasticità della tavola in alluminio ( trampolino) .

Ora , facendo mente locale e considerando che elasticità e’ uguale a cedevolezza che e’ uguale ad adattabilità che e’ uguale a compliance…che una barra di metallo che protrude, nella lingua anglosassone si usa chiamare cantilever…che il 90 % degli stili per testine sono costituiti da cilindretti di alluminio ( le testine MM in particolare ) voi capite bene che le similitudini e punti di contatto sono davvero tanti. Esaminiamo lo schema di un trampolino regolamentare per gare olimpiche.

Esso e’ costituito da una tavola rettangolare di alluminio la quale da un lato e’ libera di oscillare ( lato acqua) e dall’altra e’ fissa ( lato che immette alla tavola). Al di sotto della tavola trova sede un cilindro in metallo chiamato fulcro. Questo sostiene la tavola nella sua zona mediana e può essere spostato, tramite ruota girevole, verso il lato acqua oppure verso il lato di entrata.

Le diverse posizioni che il fulcro può occupare sono regolate da 9 tacche ( 1 vicino all’inzio del trampolino e 9 verso la parte che guarda l’acqua) e ogni atleta sa benissimo in che posizione fissare il fulcro. Dalla giusta posizione ( che , ripeto, l’atleta conosce benissimo in quanto frutto di centinaia di prove e tentativi durante gli allenamenti) dipende la diversa elasticità/cedevolezza della tavola, il successo di un tuffo e la conquista di una medaglia.

Prendiamo in considerazione ora uno schema approssimativo di una testina per giradischi. Abbiamo la barretta in alluminio o cantilever che dalla parte della puntina e’ libera di oscillare e muoversi mentre nella parte opposta e’ fissa. In mezzo non abbiamo un fulcro che si puo’ spostare per cambiare l’elasticità/cedevolezza ma abbiamo un corpo gommoso ( damper, elastometro..gommino per i più terra- terra) il quale , a seconda della formula usata per il polimero, può essere più rigido o più morbido, più duro o più elastico.

In pratica assolve la stessa funzione dl fulcro del nostro trampolino senza che si debba spostare avanti o indietro. Le case costruttrici riservano al damper un sacco di attenzioni in fase di progettazione della testina. Esso determina il peso di lettura, la cedevolezza e, di conseguenza, l’angolo di contatto del diamante rispetto la superficie del disco, tutti parametri collegati e in stretto rapporto tra di loro.

Subito dopo il damper, a monte, si trova il piccolo magnete ( testine MM) , il piccolo ferretto ( MI) o le piccole bobine ( MC , anche se, in alcune testine di questo tipo alle volte e’ il damper che e’ a monte, posizionato immediatamente dopo le bobine solidali con il cantilever) . Tutti..magnete, metallo e bobine sono solidali con i movimenti del cantilever e muovendosi a loro volta, generano i segnali elettrici .

Va bene l’ho fatta lunga…ma Tania Cagnotto ?? Arrivo ! Supponiamo che durante una gara di tuffi un’ atleta cinese di 16 anni con una struttura fisica piuttosto gracile e dal peso di 40 chilogrammi preceda l’esibizione della nostra azzurra. La cinesina sistemerà il fulcro chiedendo agli addetti di posizionarlo in posizione 2 e cioè vicino all’inizio della tavola e distante dalla parte che guarda l’acqua. Compie il suo tuffo e lascia il posto a Tania. Supponiamo che per qualche motivo Tania si dimentichi di variare la posizione del fulcro e lo lascia dove si trova.

Tania pesa ..diciamo 65 chilogrammi. Un disastro. Il trampolino oscilla in modo abnorme, l’atleta fatica a trovare la spinta giusta e si tuffa in malo modo. Una cosa simile avviene quando, sul nostro giradischi, abbiniamo un braccio a massa medio o alta ( dai 13 ai 20 grammi) a una testina a cedevolezza molto alta ( dai 25 ai 40 x 10 -6 cm/dyne, dinamica @10 Hz).

La frequenza di risonanza del sistema braccio testina si discosta dai 9-11 hz ritenuti ottimali. Si arriva sotto gli 8 hz che e’ la zona dove si collocano anche i subsonici dovuti alle ondulazioni del disco. Noi non li sentiamo ma l’amplificatore si’ e questo spende inutilmente potenza per amplificare i segnali. Inoltre la tracciabilità della puntina e’ compromessa, dovendo il diamante fronteggiare la notevole inerzia dovuta al braccio pesante.

Ma poniamo il caso opposto. Una tuffatrice ucraina dalla corporatura consistente e dal peso di 75 chilogrammi precede l’esibizione della cinesina. Questa si dimentica di controllare la posizione del fulcro posizionato dalla virago ucraina in posizione 8 e cioè spostato verso il termine della tavola… verso la parte che guarda l’acqua. La cinesina fa i suoi passi, spinge sulla tavola ma questa quasi non si muove.

Le oscillazioni sono corte e frequenti , l’atleta non riesce quasi a spiccare il salto. Un disastro. Quando scegliamo di abbinare una testina a cedevolezza molto bassa (dai 7 ai 12 X 10-6 cm/dyne, dinamica @10 Hz ) con un braccio di massa bassa o medio -bassa ( diciamo dai 5 ai 9 grammi) si presenta lo stesso problema della cinesina che lascia il fulcro in posizione 8 e pesta sul trampolino.

Noi ,a nostra volta, ci allontaniamo dalle condizioni in cui la frequenza di risonanza non inficia il suono e anzichè nei canonici 9-11 Hz ci troviamo verso i 17 – 18 Hz, frequenza alla quale alcuni trasduttori sono sensibili e rischiamo di sentire il segnale uscire dai nostri woofer. Inoltre la testina affronta la leggera inerzia del braccio con rabbia e rischia di saltare da un solco all’altro.

Dalla lunga tirata spero che abbiate capito il succo. La massa corporea delle tuffatrici si relaziona con la massa effettiva del braccio del giradischi. Le diverse posizioni del fulcro sottostante il trampolino si relazionano con il damper più o meno rigido o elastico. Aggiungo, a scanso di equivoci, che massa effettiva e peso, qui da noi sulla terra, si equivalgono. Per ET e per i marziani sarebbe da rivedere tutto il discorso.