Alla recente manifestazione ”Monaco HiEnd 2019” ho avuto per la seconda volta in tre anni la possibilità di ascoltare i diffusori acustici AlsyVox ed è stata una gradita conferma. Se è permesso confinare il giudizio entro il “non recinto” del ”cost no object” si tratta, a mio avviso, dei migliori trasduttori mai ascoltati.

Gli altoparlanti AlsyVox sono degni rappresentanti della non foltissima schiera (in particolar modo nel mercato HiFi odierno) dei trasduttori magnetoplanari a dipolo.

Con la loro attuale produzione, i tecnici e costruttori delle AlsyVox hanno ottenuto la quadratura del cerchio, costruendo oggetti che uniscono la raffinatezza, la coerenza e la trasparenza dei migliori sistemi elettrostatici, all’impatto dinamico, estensione in frequenza e tenuta in potenza dei grandi sistemi propriamente dinamici a cono (grandi nel senso delle dimensioni).

Il tutto con un particolare che farà la gioia dei più smaliziati audiofili: grazie a un’efficienza di 93 db, rendono al massimo e incantano anche con amplificatori a valvole di media potenza o addirittura, come qualcuno sostiene, finali a valvole Single Ended a triodo.

Parlando di ascolto in ambito domestico, possiamo dire a grandi linee che i trasduttori ideali per un ascolto ottimale si dividono in tre categorie: quelli che emettono in maniera puntiforme (point source), in maniera lineare (line source) e quelli che emettono attraverso un intero piano (plane source).

A parte l’ultimo esempio (plane source) – non ancora del tutto realizzato (ma sembra che qualcuno ci stia pensando) dove dovrebbe essere l’intera parete di fronte agli ascoltatori a emettere il suono talchè ogni punto della stanza diventerebbe il punto d’ascolto ideale – point source e line source sono da sempre i due sistemi di emissione più diffusi. Esistono eccezioni come gli altoparlanti omnidirezionali e altre tecnologie di nicchia ma qui considero i sistemi di trasduttori più diffusi.

Non sto a dilungarmi sui pregi, difetti, limiti e punti a favore dei due sistemi e di come funzionano in quanto sono sicuro che un’idea già l’avete ma ritengo utile riportare notizie sull’azienda costruttrice di questi sistemi acustici, sconosciuta ai più ma italianissima e orgoglio dell’HiFi made in Italy.

Circa sei anni fa, durante alcune sedute di ascolto private con amici comuni, mi è capitato di conoscere Daniele Coen, progettista e costruttore delle AlsyVox all’epoca conosciute con il nome commerciale di ”Leonardo”.

A quei tempi abitava e lavorava non distante da me, sulle colline reggiane. Parlando con Daniele, seppi che un esemplare delle sue casse acustiche era stato inviato qualche anno prima in America alla redazione della prestigiosa rivista audio ” The Absolute Sound ” e che Mr. Harry Pearson – proprio lui – le aveva ascoltate e recensite in una breve preview poco tempo prima (da lì a un paio d’anni) di lasciarci per passare a miglior vita.

Daniele mi fece leggere la preview che aveva salvato sul suo smartphone. A uno come me cresciuto a pane, mortadella e avide letture notturne di ”The Absolute Sound” e ”Stereophile” la cosa stupì non poco. Nella breve preview si rimarcava il loro suono accattivante e la facilità di pilotaggio del sistema che, come detto, una efficienza di 93 db consente.

Per molti appassionati, i trasduttori magnetici planari vanno oltre i molti limiti inerenti i diffusori a cono. Il successo di una compagnia come la Magnepan lo dimostra. Da lunghissimo tempo (oramai 50 anni) è una delle case costruttrici più ossequiate e riverite del mondo Hi Fi contando su numerosi sostenitori e una fedele clientela in tutto il mondo. Non dimenticherò mai il suono delle Tympani ascoltate molti anni fa con un’adeguata amplificazione Audio Research ( pre e finali monoblock) a una presentazione del marchio.

Dal canto suo Daniele Coen da più di venticinque studia e ricerca soluzioni per quella che lui ritiene la tecnologia più valida nel campo degli altoparlanti costruendo adeguati trasduttori a nastro puro e non ” quasi nastro” come alcuni modelli di trasduttori a dipolo dove compare anche l’alluminio come componente del nastro e non solo e soltanto Mylar o poliestere come diaframma che supporta il circuito elettrico dove passa il segnale proveniente dalle elettroniche.

Come è risaputo per le medie e alte frequenze il gioco è abbastanza facile. Più recentemente il costruttore ha concentrato gli sforzi sullo studio di adeguati trasduttori a nastro per le basse frequenze dove il compito è più difficile ( l’emissione comporta vibrazioni del diaframma che raggiungono 16 millimetri), facendo in modo che questi si integrassero con continuità con quelli per le medie e alte frequenze. Naturalmente anche il crossover è stato studiato con la dovuta attenzione.

Ora il nostro vive e opera in Spagna in quel di Valencia. Se siete da quelle parti, sarete i benvenuti prenotando una seduta d’ascolto nella loro show room prima di una mangiata di Paella alla Valenciana.

AlsyVox da diversi anni ha stabilito una partnership con la nota ditta di HiFi italiana Omega Audio Concept e i prodotti vengono presentati – sia nella loro sede spagnola che nei vari HiFi Show in giro per il mondo – in un set up dove cavi, sorgente, amplificazione e accessori sono marchiati Omega Audio.

La cosa che maggiormente le distingue dalle Magnepan è senza dubbio il peso e il senso di solidità.

Un critica spesso rivolta ai modelli della casa americana di ultima generazione è il telaio leggero e l’impressione di poco appoggio e solidità. Il dubbio che il telaio possa risuonare nell’emissione delle basse frequenze si insinua ed è piuttosto diffuso.

Un confronto circa la tecnologia di costruzione con un altro diffusore a dipolo caro a molti , le Apogee, è interessante. Queste avevano i magneti solo nel lato anteriore rispetto ai nastri e l’azione di push era di continuo leggerissimamente diversa da quella di pull.

Le AlsyVox sono dotate di potentissimi magneti in Neodimio sia anteriori che posteriori che permettono una linearità di emissione senza pari. Inoltre il Neodimio è noto per possedere un’alta efficienza con un peso inferiore rispetto ad altri materiali.

Qualcuno è arrivato ad affermare l’iperbole che le AlsyVox stanno alle Magnepan come la Ferrari sta alla BMW. Non so quanto ci sia di vero ma questi oggetti suonano stramaledettamente bene e il peso di un pannello nella configurazione base entry level adatto per ambienti di dimensioni da 15metri quadri a 50 metri quadri (modello Tintoretto) arriva a pesare 80 chilogrammi.

Trasparenza, dinamica, efficienza e design elegante sono le doti che caratterizzano le AlsyVox unite a un senso di presenza e di coinvolgimento che, una volte ascoltate, non si scorda più.

Come premesso e voglio ripetermi, si tratta di prodotti ”cost no object”. Il modello più accessibile e idoneo per ambienti normali ( da 15 a 50 metri quadri) costa quasi il doppio ( di listino poco meno di 60.000 euro) del noto modello MG 30.7 della Magnepan.

Se siete audiofili appassionati e curiosi di sentire fin dove la riproduzione sonora in ambito domestico si è spinta, fate in modo di ascoltare le AlsyVox.

Vi rimando al loro sito web per tutte le informazioni tecniche del caso.

www.alsyvox.com

leggi un’altra recensione di Imer Azzani