Buongusto italiano.

A dire il vero non mi sarei più aspettato di ritrovarmi alle prese con un sistema di preamplificazione Phono e sopratutto come in questo caso in tre telai, composto da step-up/pre phono/alimentazione separata.

Questo perché nonostante sia dotato di un discreto sistema gira/braccio/testina, ho da un pò di tempo abbandonato questo metodo di proporre musica. Solo questione di scelte e niente più.

Voglio essere sincero, in questo momento, mentre ascolto e scrivo, ritengo la mia scelta sbagliata!

Per il “ravvedimento operoso”, ringrazio Francesco Matera, una delle tre menti di Audiodinamica.

Le elettroniche si presentano in maniera sobria, minimale, ma nello stesso tempo elegante e moderna; cubi 15×15 che caratterizzano tutta la linea BCube, che vede a catalogo oltre le elettroniche in prova, un pre linea, due finali mono, ed un ampli cuffie.

Si possono inoltre scegliere i colori delle elettroniche, praticamente tutti, ed anche le personalizzazioni e tutto ciò, rende ancora più versatile l’estetica e l’adattabilità agli ambienti moderni e minimali. Credo inoltre che la casa Torinese, stia studiando e progettando un’elettronica full, ma per ora non saprei dirvi di più, anche se la curiosità è tanta.

I collegamenti possono essere bilanciati xlr (consigliatissimi dal costruttore) e ovviamente, tramite i classici RCA. I miei ascolti, per dovere di cronaca, sono stati fatti in bilanciato.

Per quanto riguarda il dettaglio puramente tecnico di questi prodotti, potete trovare tutto ciò che interessa sul sito www.audiodinamica.com

E dunque, che impressioni d’ascolto sarebbero senza un elenco compiuto di album passati al setaccio? È dunque arrivato il momento di descrivervi questa eccellente sezione phono.

The Notting Hillbillies – “Missing presume have a good time”

Che bel disco …e cosa esce fuori da questo sistema phono!

Il giro di basso è rotondo, profondo, stoppato, tutto separato in modo netto. Nitide le chitarre, a destra e a sinistra. Il fronte sonoro risulta ampissimo in tutte le direzioni, le voci degli interpreti veramente belle, calde e pastose, il senso del ritmo è estremamente coinvolgente; si scorge il timbro particolare delle chitarre resofoniche, strumenti caldi e dalla sfumatura metallica mai affilata; che piacere aver riascoltato quest’album completamente e per un paio di volte in loop.

Pat Metheny – “Still Life Talking”

Il brano introduttivo mette in risalto la qualità delle voci e dei cori: nessuna colorazione; si distinguono nettamente le voci dei coristi e la maestosità del brano affascina.

Le piccole percussioni sono nitide e dettagliatissime, la chitarra si amalgama pastosamente con tutto il resto in un ascolto veramente emozionante.

La traccia “Last train home” incalza in un crescere armonico notevole, con lo sbuffare della locomotiva che coinvolge e immerge nell’atmosfera evocata. Peccato per qualche righetta sul vinile e tuttavia, anche in questo disco emerge il carattere del Pre phono, Audiodinamica neutro e mai iperanalitico, musicale e con una silenziosità da digitale.

Ella Fitzgerald & Louis Armstrong – “Complete Studio Master Takes”

Che grandi musicisti! Che grandi voci! che gran pre phono!

Era da tempo che non ascoltavo questo disco, due artisti che sembrano nati lo stesso anno, lo stesso mese, lo stesso giorno ed ora, tanto sono in simbiosi.

Ne viene fuori l’amalgama delle loro sublimi voci, così, in modo leggiadro e mai leggero, col giusto corpo, raffinato, delicato. La band è stagliata in un chiaro secondo piano, anch’essa ben distinguibile ad accompagnare Ella e Louis.

Faccio una prova al volo, riattacco in mio pre-phono Roksan Artaxerxes. Il confronto è mortificante per quest’ultimo. Non c’è storia. Tutto diventa solo e semplice musica d’ascolto, senza sobbalzi, senza…

Riattacco immediatamente il Pre Audiodinamica.

Litfiba – “Terremoto”

Quanto tempo è trascorso; quanto tempo ho trascorso con questo disco. Lo reputo uno dei dischi più autenticamente rock della storia italiana. Ottima incisione, ottimi arrangiamenti e testi che riascoltarli, mettono in luce la mancanza di quella sana incazzatura di chi scrive testi e musica in tempi odierni.

“Dimmi il nome”. La chitarra di Ghigo, veloce e piena. Ipotizzo usi una testa a valvole, perché è una chitarra di grande calore, colore e grana, il sound è maestoso e rende il brano come credo gli artisti volessero.

“Maudit”, scratch che passa da una cassa all’ altra con una intelligibilità che non avevo mai udito, La voce di Pelù aggressiva il giusto, piatti di metallo chiari e veloci. Dov’è il telecomando, voglio alzare ancora e poi ancora.

“Morgana”, adesso che la riascolto, mi chiedo se lo avessero cantato i Guns N’ Roses che valore avesse avuto questo brano. Grancassa e bordo del rullante che li senti addosso; il crescere del brano non impasta, tutto è li, chiaramente intellegibile. Anche con il Rock se ne esce dunque vincitori.

Sergej Rachmaninov – “piano concerto n.2”

L’incalzare iniziale del pianoforte è superbo e poderoso, l’entrata dell’orchestra viene proposta delicatamente e con sostanza.

Mentre tutto cresce e l’orchestra raggiunge il pieno, mi accorgo di essere veramente ad un volume molto alto, abbasso un pò, anzi, inizio a giocherellare con i guadagni del sut2.

X24, questa impostazione mi piace tantissimo, credo la migliore per la mia testina che facile non è.

Il suono si apre ulteriormente e il dettaglio aumenta, ma nei piani, regna il silenzio che permette di scorgere tutte le sfumature emergenti dal fondo. Bella la timbrica, legegrmente tendente al chiaro.

Il pianoforte prende le giuste dimensioni, non è enorme come altre volte mi è capitato di sentire, la stessa orchestra è di giuste dimensioni, e i gli strumenti si sentono tutti mentre scorre l’adagio da brividi.

Insomma, qualche giorno di ascolti in analogico come non facevo da molto, forse da troppo tempo e me ne pento. Sono tornato indietro nel tempo, quando ascoltavo solo vinili, quando questa era la mia sola fonte e sorgente.

A tutti gli appassionati di analogico, e nella fattispecie del disco nero, auguro prima o poi di ascoltare questo trittico dedicato esclusivamente ai nostri sistemi giradischi/braccio/testina, consiglio di aprire le vedute, di essere curiosi, perché merita, perché si scorge il coraggio, la passione, e la conoscenza dei progettisti torinesi di Audiodinamica.

Il segno evidente di una inconfondibile strada italiana.

Set Up della prova d’acolto:

Giradischi Roksan Xerxes

Braccio Roksan Artemitz

Testina Roksan Shiratz

Preampli Bat Vk-52se

Finale Bat Vk-250se

Diffusori B&W 805-D3

Cavi Shunyata/Forrest

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