Celebrata in tutti i gruppi e i forum del mondo, la mitica lavadischi Knosti è la più economica ed efficace soluzione per lavare con relativa rapidità e impeccabile risultato, intere collezioni di dischi.
Economica all’acquisto, prevede nella sua confezione il tanto vituperato liquido su cui si è scritto e si continua a scrivere. Vi racconto la mia esperienza con 2.500 vinili lavati in circa 7 anni, da quando ho ripreso a collezionarli dopo un lungo periodo di fermo.
La mia esperienza col liquido in dotazione si è sempre rilevata perfetta in termini di lavaggio ma soprattutto di preservamento del vinile stesso dalla polvere; l’additivo usato da Knosti a base di alcool isopropilico e detergente tensioattivo, ha infatti la capacità di rendere la superficie del vinile appena lavato, perfettamente e per lungo tempo antistatica, purché quest’ultimo, venga riposto dopo il lavaggio sempre e solo in una nuova busta interna con fodera antistatica. MOLTI LAMENTANO LA FORMAZIONE DELLA PALLETTA DI SPORCO sullo stilo al primo ascolto dopo il lavaggio. Così come in passato, rispondo a tutti dicendo che questo addensamento di sporco residuo sullo stilo, costituisce la certezza dell’efficacia del liquido suddetto. Basterà rimuovere la palletta dallo stilo con uno spazzolino per testine o con il gel che ho postato nella galleria fotografica, per riportare velocemente lo stilo all’antico splendore.
Tuttavia, chi detiene grandi collezioni di vinili, tende legittimamente a risparmiare sul liquido venduto da Knosti separatamente (in confezione da 1 lt. al costo di € 20,00). Da tempo ho anch’io iniziato a costruirmi la mia personale miscela, abbattendo decisamente i costi e con risultati molto soddisfacenti, estremamente vicini a quelli ottenuti con il liquido originale Knosti.
Dopo varie formule “alternative”, sono approdato alla mia personale ricetta e pratica che qui vi descrivo, sperando di fare cosa gradita a molti.
Voglio precisare che tale pratica e ricetta, ha senso per chi detiene collezioni di vinili superiori alle 200 unità. Per tutti coloro che si approcciano per la prima volta al lavaggio e non superano tali quantità, NON ha senso dotarsi di due macchine Knosti (€ 49,00 cad. liquido da 1 lt. compreso) né di seguire la mia ricetta poiché, con il liquido in dotazione nella confezione della lavadischi, si lavano perfettamente circa 200 vinili. 
Se invece la vostra collezione supera queste unità, il mio consiglio è di acquistare NON una seconda confezione di liquido MA una seconda lavadischi (€ 49,00) con in dotazione un altro litro di liquido che utilizzerete per lavare il vostro secondo lotto di 200 dischi esattamente come la prima volta….ma dopo un piccolo e efficace pre-lavaggio (ho scritto pre-lavaggio e non post-lavaggio e spero sia chiaro che non è esattamente la stessa cosa) in acqua demineralizzata, con la seconda macchina che adesso avrete in dotazione per una spesa complessiva di € 98,00.
Da questo punto in poi, tutti i vostri successivi vinili, potranno trovare nuova vita con la formula e la procedura che vi descrivo qui giù.

Se il vostro “prezioso tempo” non contempla spazi meditabondi necessari per lavaggio e asciugatura e le vostre “preziose mani” mal sopportano il contatto con qualche goccia di alcool isopropilico, non vi resta che spendere da un minimo di 5 volte ad un massimo di 20 volte di più ed acquistare una fantasmagorica lavadischi con rotazione automatica e aspirazione, sempreché le vostre “preziose orecchie” possano sopportare il rumore infernale derivante da rotazione e asciugatura.

E veniamo a noi:


1) Dotarsi di due macchine knosti (€ 49,00 cad).
2) Lavare i primi 400 vinili utilizzando i 2 lt. di liquido knosti per il lavaggio (ricordandosi che il liquido NON va buttato ma ri-utilizzato filtrandolo con l’apposito imbuto e filtro in dotazione finchè non diventerà palesemente scuro; solo allora sarà necessario sostituirlo con del liquido nuovo).
3) PRIMA del lavaggio, sarà opportuno passare ciascun vinile nell’altra Knosti in vostro possesso riempita con semplice acqua demineralizzata o depurata (quest’ultima è anche batteriologicamente pura ed evita eventuali allocazioni di muffe nel tempo e in ambienti umidi. (€ 1,40 in farmacia).
4) Dopo aver lavato i vs. primi 400 dischi e aver terminato il liquido in dotazione, acquisterete in farmacia 1 lt. di alcool isopropilico (€ 12,00) e 1 lt. di acqua depurata (€ 1,40). Otterrete dunque ben 2 lt. di liquido lavadischi al costo complessivo di € 13,40 (contro i 40 necessari per il riacquisto di 2 lt. di liquido Knosti.
5) Nel primo dei due flaconi vuoti residui del liquido Knosti, verserete il 20% di alcool isopropilico e l’80% di acqua depurata e vi aggiungerete n.2 gocce di detergente per piatti neutro (tensioattivo). Con questa miscela farete il pre-lavaggio dei dischi prima di passarli dopo una veloce sgocciolatura all’interno della seconda lavadischi Knosti.
6) Nel secondo dei due, l’80% di isopropilico e il 20% di acqua a cui aggiungerete altre n. 2 gocce di tensioattivo (detergente per piatti) (proporzioni invertite poiché è necessario alcool isopropilico in alta concentrazione per una veloce evaporazione una volta allocati i vinili nello stendino in dotazione); con questo secondo flacone, riempirete la seconda lavadischi nella quale passerete il disco nuovamente dopo il bagno rotativo nella prima lavadischi. 
7) Riposti i dischi nei due stendini (ciascuno ne contiene 7 per un totale di 14 vinili simultaneamente ad asciugare), noterete che appena poggiato l’ultimo dei 14, sarà ben asciutto il primo che potrete dunque riposizionare nella copertina.
8) Ogni vinile, nuovo o usato che sia, DEVE essere riposizionato in una BUSTA INTERNA CON FODERA ANTISTATICA che potrete comprare insieme alla/e Knosti al costo di € 20,00 per confezione da 100 buste interne. Se le buste interne dei vostri vinili riportano testi delle canzoni o grafiche artistiche, avrete cura di riporre queste buste originali al fianco delle buste foderate all’interno delle copertine rigide dei vinili.
9) Ogni copertina dovrà essere “spogliata” dal cellophane protettivo poiché quest’ultimo, nel tempo, ritraendosi, tende a deformare la copertina stessa e spesso anche il disco al suo interno. Sempre il quel famoso acquisto iniziale, comprerete per la cifra di € 20,00 una confezione di 100 buste in polipropilene lucide 130 MY grande spessore nella quale riporrete ogni vostro splendido vinile ricordandovi sempre che è una piccola opera d’arte e che come tale va preservata dall’ingiuria del tempo. 
10) Mio consiglio finale: l’80% della musica che conta è stata registrata in analogico su bobine e stampata con qualità pressoché equivalente dai primi anni 50 al 1982, anno famigerato in cui qualcuno ci ha tolto di mano il giocattolo e ci ha consegnato un (orrendo al tatto e alla vista) dischetto argentato in una plasticosa inguardabile custodia. Sono passati 33 anni (…33 giri…33 anni…sarà un numero che ritorna?) e finalmente ci stiamo riappropriando del meraviglioso rito del vinile, della sua pulizia e della sua manutenzione. La musica liquida (ovvero il Pc – Transport) sta finalmente spazzando via l’immondizia digitale generata dalle meccaniche dei Cd Players restituendo meritata dignità anche alle incisioni digitali dal 1982 ad oggi (oltreché a molte vecchie incisioni analogiche mal mixate all’epoca che tornano a nuova luce dopo un sapiente re-mastering digitale in alta risoluzione). La memoria artistica della produzione musicale mondiale NON può prescindere dal vinile (fino al 1982) e dalla riproduzione su file (dal 1982 ad oggi). Abbiate cura delle vostre collezioni. Ogni audiofilo che si rispetti è custode attento di un pezzo di storia da tramandare alle future generazioni secondo un criterio filologico imprescindibile. Buoni ascolti …e buoni lavaggi!