Alessandra Celletti

#cellettiblue BlueOne 

Prendi un camioncino chiuso ma con il cielo e le sponde rimovibili; fissagli sopra un pianoforte e poi portalo in giro a suonare per tutta l’Italia, da nord a sud, isole comprese. Ecco; questa è Alessandra Celletti! Donna dalla visione artistica a trecentosessanta gradi, pianista di conservatorio, innamorata della musica classica ma dall’animo ribelle alle convenzioni e per questo compositrice originale ed ispirata. 

Produce da sé la musica (disponibile nel suo negozio online) e oggi la troviamo alle prese con l’impresa, forse, più importante della sua vita: la produzione di un vinile e per giunta blu.

BlueOne è un concept album di solo piano, diversissimo da tutti quelli che ho ascoltato sinora.

E’ una sorta di flusso di coscienza, attraverso il quale l’artista dialoga con sé stessa, attraverso le sue esperienze artistiche e personali, dove è il fresco colore blu del cielo ad ispirare la tonalità della musica stessa. 

Ecco come l’autrice definisce il suo lavoro: 

Il disco è composto da due soli brani: uno sul lato A (21’32) e l’altro sul lato B (17’58”). Stilisticamente non saprei bene cosa dire: come piace a me non ci sono regole. Alcune parti sono scritte, altre improvvisate, altre, forse, soltanto sognate.

In effetti l’opera è un continuo divenire, fatta di tutta la gamma delle emozioni, piccole indecisioni comprese, che rendono estremamente vivo, commovente e umano il suo ascolto. 

Nota dopo nota appaiono come in sogno Satie, Debussy, Chopin e tanto tanto di Alessandra.

A differenza di altre musiche per piano solo (Einaudi, Allevi… ), questa non dà sazietà ma assuefazione, per cui non basta un solo ascolto per entrare in sintonia con la metafisica di BlueOne.

Un critico non dovrebbe mai dirlo ma questo è proprio un bellissimo album! Ed è bellissimo perché contiene bellezza, la bellezza che sgorga direttamente dall’anima musicale di Alessandra Celletti.

Il vinile blu è in edizione limitata (e numerata) a solo cinquecento copie. Chi non facesse in tempo a procurarsene una colorata, sappia che è disponibile il classico vinile nero o il download in flac.

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La ripresa è avvenuta, totalmente nel dominio analogico, attraverso microfoni Neumann e Gefell; preamplificatore Focusrite; registratore Studer A807. Per il mastering è stato usato un ottimo Neumann VMS80 laquer cut. 

Sin dalla prima nota posso percepire le dimensioni del luogo fisico in cui viene generato il suono ma, posso anche udire distintamente ogni nota nascere pura, diffondersi e decadere in modo naturale, triste quasi, come solo un buon disco analogico riesce a riprodurre. 

Proprio come dal vivo (e a differenza di troppe registrazione audiofile) non ho l’esatta percezione del movimento delle dita di Alessandra, perché il suono del piano proviene – correttamente – da un vasto spazio tridimensionale fra i diffusori. Questa scelta rende l’ascoltatore uno spettatore privilegiato, proprio perché non partecipa “visivamente” all’esecuzione ma viene coinvolto, anzi travolto, “solo” dalla musica. La grande bellezza di questa registrazione è la profusione di armoniche che si propagano nell’ambiente d’ascolto, invadendo la stanza, che agiscono come una sorta di massaggio cerebrale. Al quieto coinvolgimento psicofisico contribuisce la dinamica mai invadente, anzi composta e gentile. 

In definitiva la ripresa rispetta perfettamente la musica e la musica, attraverso la scelta del supporto, rispetta le scelte artistiche della compositrice.

Le parole di Alessandra, riguardo il progetto, sono abbastanza esplicative: 

Ora i dischi a 33 giri vengono quasi sempre registrati in digitale per poi essere stampati su vinile. Una sorta di compromesso tra nuove tecnologie e romanticismo che sicuramente può garantire un ottimo risultato di bellezza sonora ma anche di precisione esecutiva. Però io per questo nuovo viaggio musicale ho voluto essere romantica fino in fondo.

Nessun compromesso in questa nuova avventura. La registrazione è avvenuta totalmente in presa diretta, su nastro analogico e senza riduttori di rumore. Neanche un taglio per togliere imperfezioni o aggiuntare le parti migliori.

Beh, io ce l’ho e me lo sto godendo davvero.

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