EXCEL SOUND ES-70S, testina MM ANNI 70

La ES-70S era il modello base della Excel Corporation, prodotta fino agli anni ’80, principalmente per conto terzi.

Infatti non è infrequente trovarla a corredo dei giradischi più disparati, solo con il portastilo rimarchiato e di foggia e colore diverso. Oggi la Excel Sound Inc. produce la linea di interessanti fonorivelatori MC con il marchio Hana, chissà se riusciremo a provarne mai una.

Della testina in titolo, lessi da più parti che era addirittura eccezionale… io, guarda caso, abbisognavo di un “attrezzo” del genere, per ascoltare alcuni dischi anni ’70 meno riusciti sul piano sonico, senza dover scomodare la cavalleria pesante (leggi MC costosa).

Così, per curiosità, digitai la sigla sul “cercatore della Baya” e ne trovai ben tre.

Una coppia, completa dei rispettivi shell, la portai via per diciotto miseri Vitruviani, più sette di spedizione.

La terza aveva un aspetto intonso ed era completa del suo stilo originale nuovo (il che non significa molto perché col tempo la sospensione, o gommino che dir si voglia, potrebbe aver perso le sue caratteristiche di elasticità), così presi anche quella. Al carrello aggiunsi solo due stili nuovi a caso.

Con mezzo verdone risolsi un problema ad un paio di amici e soddisfeci una mia personale curiosità: sapere quanti egocentrici e/o buontemponi si aggirano per i forum di mezzo mondo.

La Costruzione

Esteticamente la nostra protagonista fa abbastanza pena, colpevole il corpo puntina, color dubbiolino, dalla forma goffamente bombata.

Il corpo testina invece è abbastanza classico: plastica nera, rivestita in lamiera cromata.

La cedevolezza è media (10 x 10cm/Dyne). Il cantilever è di alluminio di lunghezza media. Lo stilo è un diamante sferico, del diametro di 0,6 mm. Pesa 5 grammi. Esce con 5 millivolts. La risposta in frequenza dichiarata va da 15 Hz a 25.000 Hz.

Utilizzo

La puntina originale presentava una cedevolezza un po’ più accentuata del normale ma ancora accettabile.

La puntina più economica (senza marca), è più rigida e meno precisa nel tracciare. La tedesca Dreher & Kauf invece sembra essere davvero ottima, quindi tutti gli ascolti si riferiscono all’utilizzo con quest’ultimo stilo, che traccia imperturbabilmente anche i solchi interni dei dischi più critici o rovinati.

Il primo braccio su cui montai la 70S fu proprio il suo partner più ideale: l’Excel Sound ES-801.

I due andavano in sintonia come amanti affiatati. L’insieme era perfetto per tracciamento e musicalità (c’è anche un mio video su youtube, per quel che vale).

Un colpo di fortuna mi portò all’acquisto del braccio Audio Technica AT-1010 che subentrò al pur ottimo 801-S.

La nostra MM può tranquillamente essere montata su bracci a bassa massa, ma dà il meglio di sé con bracci a massa media.

Il carico elettrico ottimale è quello standard, presente in tutti i preamplificatori fono: 47.000 Ohm, 100 pico Farad. Il peso applicabile va da 1 gr. a 2,5 gr. Il peso ottimale nel mio caso è stato di soli 1,5 grammi; forza di antiskating di 0,75 grammi.

L’Ascolto

Una delle tante sere passate a giocare con il saldatore e le valvole termoioniche, misi in sottofondo una raccolta di hit del compianto Otis Redding.

Inizialmente, per pigrizia, avevo lasciato al suo posto la mia testina top ma… il suono che ne sortiva era scialbo e piatto da fare schifo.

Quale migliore occasione per testare la simpatica Excel, coeva di quelle splendide canzoni?

In un istante tutto prese colore e vivacità.

Miracolo? Nei giorni seguenti, per capire di più della mia nuova “zappetta per microsolchi”, rispolverai il vecchio metodo audiofilo dello zombie Dee Jay.

Funziona così: ci si trascina con malcelata ritrosia verso la discoteca per scegliere i soliti titoli test, al fine di… “mettere a dura prova il componente di turno”.

Io l’ho provata su di un Thorens TD 160, su di un Lenco L78SE e con l’immancabile Technics SL 1200.

Invece l’istinto di conservazione audiofilo guida la manina direttamente verso quegli album che fanno fare un figurone anche agli impianti più insulsi.

Terminata la fase interlocutoria, indifferentemente delusi o appagati dal risultato, con vampa di crescente cattiveria ci si dirige verso i primi timidi strumenti di tortura che, quasi sempre, culminano con la più violenta cannoneria dell’immarcescibile Overture 1812 di Thajkovskij (che se solo avesse immaginato…).

Dismessi i crudeli panni da DJ dell’apocalisse, sul campo rimane una sola verità: la EX-70S è una testina furba. Non è eccezionale ma molto ben pensata e realizzata.

Il “segreto” di questa Excel, che è anche il suo punto di forza, è la risposta in frequenza leggermente equalizzata; enfatizza il medio-basso tanto da far immaginare maggiore estensione in bassa frequenza, punch, spessore e calore in gamma media.

Il medio alto sporge quel tanto che basta per dare apertura agli acuti e respiro al suono.

Però il vero capolavoro è il dimensionamento del magnete e il suo equipaggio mobile: un esempio di equilibrio perfetto fra erogazione di energia, capacità di tracciamento, elasticità e smorzamento.

La vecchia giapponesina è insostituibile con tutta la musica d’antan: jazz, pop, blues, rock, soul, con le ristampe dozzinali tipo “Nice Price” (che poi non erano affatto male). È una sorpresa con certi dischi di musica classica, sempre dell’epoca.

Cosa accade invece con la musica acustica registrata correttamente?

A lungo andare quel tipo di enfatizzazione viene percepito come un’alterazione timbrica e potrebbe affaticare l’ascolto degli audiofili dalle orecchie più allenate ed esigenti.

Nonostante la ES sia capace di raccogliere una notevole quantità d’informazioni a basso livello e sia capace di generare una sensazione di grande fluidità, la sua grana non è propriamente sottile.

La dinamica merita un discorso un po’ più ampio, perché in qualche modo questa piccolina sembra essere capace di grandi escursioni. Però così non è, perché al confronto con fonorivelatori realmente dinamici, i grandi e ovvi limiti della MM appaiono evidenti.

Cosa illude allora l’ascoltatore?

Al confronto con la stimata Shure M44G, che pure è molto dinamica, risulta evidente che la ES-70S riproduca la musica in modo più vivace e meno corposo. La sua abilità nell’esaltare i suoni impulsivi sta nel riprodurli, fin dove arriva, in modo netto, veloce e pulito.

Il parametro inaspettatamente ottimo (per la classe di prezzo dell’oggetto) è la scena acustica: ben proporzionata, quasi ariosa addirittura, e con una buona focalizzazione degli strumenti e delle voci.

Uno dei pregi più evidenti della Excel è la sua prontezza nel gestire i transienti ed il suo innato senso del ritmo. Roba che la Shure M 75 al confronto appare come lenta e impacciata.

Rispetto all’Audio Technica AT 95 la ES-70S è più suadente, articolata, rifinita e con una miglior presentazione dei piani sonori.

Per la musica sinfonica abbiamo due casi: ottima e coinvolgente con i dischi meno curati, come (purtroppo) molti vinili stampati in Italia negli anni ’70. Totalmente sconsigliata con gli LP ben fatti.

Ovviamente nessuno vieta di ascoltare quel che si vuole con questo “spillo” purché sia chiaro fin dall’inizio che dalle rape non si cava sangue.

Considerazioni Finali

Sono stato un po’ pignolo nell’eseguire questa prova, quindi per ulteriore scrupolo durante gli ascolti ho alternato lo stilo D&K con quello originale, riscontrando solo un filino in più di raffinatezza con quest’ultimo.

Se si hanno dei diffusori un po lenti, smorti o dalla gamma media un po’ esile, la ES-70S può darvi un aiutino.

Se state cercando una testina dal suono Funky ovvero sensibile al ritmo e con una particolare predilezione per i tamburi e i giri veloci di basso allora siete arrivati.

Con pochi Euro si può entrare in possesso di un oggetto specializzato nel ridare vita e colore ad una parte della propria discoteca, a patto di collegarla ad uno stadio phono non troppo economico. Vanno bene i soliti Project o Shiit Mani. Ma va infinitamente meglio con le valvole, solo che si eccede la classe di appartenenza della testina, ma tant’è.

Ho scelto di recensire, approfonditamente anche, questo fonorivelatore perché è uno di quegli oggetti che possono fare la differenza nell’ambito di un impianto di fascia economica ed anche media. La ES-70S è uno di quei rari oggetti da musica che, a prescindere dal suo costo, riesce a focalizzare l’attenzione dell’ascoltatore sulla musica e su nient’altro.

Attenzione! Non sto affatto dicendo che essa testina compete o detronizza le sorelle maggiori perché così non è. Già solo la Audio Technica AT-150Sa è anni luce avanti in tutto. Quello che voglio dire è che la musicalità non ha una fascia di prezzo ben precisa. Ci sono ciofeche e gioiellini di tutti i prezzi.

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